Venerdi prossimo 3 marzo, con inizio alle ore 9,45, nella Sala del Consiglio Comunale del Palazzo di Città sarà commemorato un importante evento storico, che funestò il dopo guerra nel nostro territorio: la strage di Balvano del 3 marzo 1944, in cui morirono oltre seicento persone. Nella notte tra il 2 e il 3 marzo del 1944 il treno merci 8017 si fermò sotto la Galleria delle Armi, prima di giungere alla stazione di Balvano. Purtroppo il carbone utilizzato non era delle migliori qualità: produceva molte scorie e pochissime calorie. Quella galleria, lunga quasi due chilometri, si trasformò in poco tempo in una camera a gas. I viaggiatori erano prevalentemente cittadini comuni, provenienti da una fascia urbana che si estendeva dal napoletano a Battipaglia, persone che si adattavano a viaggiare stipati in vagoni merci per andare a Potenza a procurarsi da mangiare, a barattare pochi averi in cambio di cibo, ormai introvabile, per le proprie famiglie. Persone che vivevano nella miseria prodotta da una lunga e tormentata guerra, passate però alla storia come contrabbandieri e delinquenti da dimenticare presto. Da qui il silenzio che è piombato sulla tragica vicenda, su quello che ha rappresentato un lacerante dolore solo privato, mentre questi morti a pieno titolo si possono e si devono considerare vittime civili di una guerra non ancora finita e come tali meritano il giusto tributo della memoria.
L’incontro prevede le testimonianze dal vivo dei parenti delle vittime e quella registrata del superstite cavese Raffaele Bellucci, a cura di RAI Storia e la proiezione del corto Proiezione docu-film “Volevo solo vivere, treno 8017, ultima fermata” con l’intervento dell’autore Giuseppe Esposito. La conduzione è a cura del prof. Franco Bruno Vitolo e di Patrizia Reso, autrice del libro Senza ritorno (2013), che nella ricostruzione generale dei fatti ha individuato nei dettagli le persone e le storie dei cittadini cavesi coinvolti.
A completamento dell’intera iniziativa, è prevista alle ore 11,30 a Piazza Ferrovia lo scoprimento di una targa commemorativa da parte del Sindaco con i familiari delle vittime.