Entro il prossimo 15 gennaio, la Giunta regionale dovrà approvare la proposta, da parte del Comune di Cava de’ Tirreni, del Piano di razionalizzazione per la programmazione dell’offerta formativa scolastica e per l’organizzazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2013/2014.
Con questo Piano, il Comune di Cava de’ Tirreni ha inteso dare garanzia di un’efficiente programmazione delle istituzioni scolastiche sul territorio cavese, avendo tenuto conto di una serie di fattori: le caratteristiche geopolitiche del territorio, la consistenza della popolazione scolastica nell’ambito territoriale rapportata alla disponibilità dell’edilizia scolastica, l’adeguatezza della rete dei trasporti, l’efficacia-efficienza della configurazione assunta dal servizio scolastico e dai servizi connessi, come refezione, trasporto scolastico ecc.
Numerose le attestazioni di stima ed apprezzamento da parte dei Dirigenti scolastici, i cui plessi sono stati interessati dalla riorganizzazione, nei confronti del sindaco Marco Galdi e dell’assessore alla Pubblica Istruzione, Vincenzo Passa.
Credo che il dimensionamento che abbiamo realizzato – ha dichiarato il sindaco Marco Galdi – costituisca un risultato storico che, per molti anni, garantirà razionalizzazione e stabilità alle Istituzioni scolastiche sul nostro territorio. Sono fiducioso che il piano potrà essere adottato nella sua integrità in quanto vi sono tutte le condizioni previste dalla legge, dai decreti ministeriali e dalle linee di indirizzo regionali e provinciali. Ringrazio tutti i Dirigenti scolastici che, partecipando ad un proficuo e prolungato confronto presso la Casa comunale, hanno contribuito a trovare una soluzione che ritengo ottimale al tema del dimensionamento scolastico nella nostra Città.
Abbiamo recuperato due Dirigenze scolastiche – ha specificato l’assessore Vincenzo Passa – passando da nove ad undici. Abbiamo realizzato, per la prima volta, due Istituti comprensivi e abbiamo salvato due scuole storiche di Cava, come la “Giovanni XXIII” e la “Carducci – Trezza”. Abbiamo lavorato in sintonia con i Dirigenti scolastici, stabilendo criteri e linee guida da adottare, tenendo presenti quelli ministeriali e regionali, che abbiamo rispettato fino in fondo: minimo 600 alunni per ogni istituto e una media regionale di 900 per ogni scuola. Un ringraziamento particolare va ai Dirigenti scolastici che, pur non essendo residenti sul territorio, hanno compreso le problematiche della città ed hanno condiviso il nostro lavoro.